sabato 6 ottobre 2007

Facciamo chiarezza

Pare ormai certo. Per essere un fotoreporter, in Italia, basta avere una macchina fotografica...
La mia modesta esperienza, però, mi dice il contrario. La macchina fotografica, come tutti sapete, è l'estensione del fotografo, un mezzo col quale comunicare sensazioni e stai d'animo.
Quindi non è certo né una macchina fotografica né un tesserino di giornalista che ti fa essere un fotoreporter. Il tesserino ti legittima, ma non ti assegna lo status mentale e spirituale di fotoreporter.
Ciò che distingue un fotografo da un fotogiornalista sono altre cose: La ricerca della notizia, lo stare "addosso" alla notizia, la curiosità, la caparbietà e la pazienza, ciò che pensi, ciò che sei e, soprattutto, l'assumersi delle responsabilità e dei rischi. Responsabilità nei confronti di chi guarda le foto stampate sui giornali, e i rischi che si corrono a fare questo mestiere sia esso nel settore dello sport, della cronaca, della guerra o della moda...
Ora, pare che tutti siano in grado di affermare: "faccio il fotoreporter". No, cari, facciamo chiarezza. Corona, non è un fotoreporter, non è neanche un fotografo, bensì un agente. Non è un fotoreporter neanche Oliviero Toscani, che al contrario è un pubblicitario. Un personaggio che possiede inventiva e creatività, a volte discutibile, ma non è certo un fotoreporter. Quest'ultimo, Toscani, ha appena finito una campagna pubblicitaria utilizzando una foto di una persona anoressica, fatta da Emmanuel Fradin, giovane fotoreporter francese che ha realizzato un reportage su Isabelle Caro. Sono d'accordo con il mio amico Emanuele Cremaschi, che nel suo sito, con profondo rispetto per il padre di Toscani, invita Oliviero a fare un giro... Leggi qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se è put vero che per essere un "fotografaro" oggidì basta comprarsi una digitale.. ...è pur vero che essere un photoreporter è cosa assai diversa e molto piu complessa che andare a scattare le margherite sui prati. Ognuno a diritto ad iniziare come può e come sa. Ovviamente la "professionalità" è discorso altro e diverso. Personalmente gli incompetenti mi danno fastidio perche "non sanno muoversi"... Quante facce nuove vediamo spesso e ancora piu spesso sparire, ché spaventatidalla fatica vera, dal non saperattendere, dal pressapochismo o da cattiva letteratura, poi svaniscono come neve al sole. C'è sempre una scrematura naturale. Continua a pensare che sia una delle professioni piu belle, ma anche la piu divisa, incompresa, spesso usata.