mercoledì 18 giugno 2008

Fotografare in Calabria

Un commento di un amico e collega arrivato via mail, su quanto accaduto ieri a Papanice.

Quello del fotografo di cronaca sta diventando sempre più un mestiere

difficile: si corrono rischi sempre maggiori e si è comunque malpagati.
Soprattutto in questa terra dove ancora imperversa tanta incultura che
riempie i serbatoi della criminalità.
Quanto accaduto all'amico Agostino che a Papanice stava facendo il suo
lavoro, è il sintomo di qualcosa che continua a non andare.
L'attività delle forze dell'ordine, encomiabile sotto ogni punto di vista,
non basta evidentemente a sdradicare l'incultura della minaccia e della
sopraffazione: servono azioni politiche incisive e decise, culturali e
formative, per dare il coraggio alla gente di Papanice, ai giovani di
Papanice e della Calabria, e permettere loro di ribellarsi alla presunzione
di forza dei criminali.
Le parole, e dopo i giorni di sangue ne sono state dette tante, però non
servono a nulla se non sono seguite dai fatti. Perché se le parole
svaniscono, solo i fatti possono essere fotografati.
Giuseppe Pipita

martedì 17 giugno 2008

Rapiti per lavoro

Se pensate che solo in Iraq o Afghanistan rapiscono i fotografi e i giornalisti, beh! vi sbagliate.
Sto parlando di una zona molto simile ai paesi suddetti, cioè la Calabria, che non è sempre splendida ed accogliente come appare nei cataloghi turistici.

Stamattina un fotografo de "Il Quotidiano della Calabria" mentre si trovava a Papanice, in provincia di Crotone, è stato rapito per alcune ore.

Il fotografo si trovava nel paese, dove da qualche giorno campeggiano sui muri di alcune case delle scritte inneggianti un boss della 'ndrangheta ucciso qualche settimana fa, quando un'auto gli si avvicina e gli occupanti con modi non certo garbati lo costringono a salire a bordo. Il reporter viene condotto dai malviventi presso uno studio fotografico, dove gli sono state cancellate le foto che aveva scattato e solo dopo averlo minacciato di morte è stato rilasciato.

E' il secondo caso di violenza nei confronti dei fotografi in Calabria in poche settimane. Infatti, dopo un altro omicidio di mafia avvenuto ad Isola di Capo Rizzuto, sempre in provincia di Crotone, un altro fotografo ed un cameraman di una TV locale, sono stati fatti oggetto di insulti e minacce al punto che hanno dovuto ricorrere alla protezione dei Carabinieri.